domenica 2 dicembre 2012

Le 5 Leggende, ossia la Tragedia dietro il Lieto Fine

ATTENZIONE!!


Dopo il discutibile “Ribelle – The Brave” di Disney/Pixar, “Le 5 Leggende” (traduzione italiana di “Rise of the Guardians”) è sicuramente il film d’animazione più atteso del 2012 insieme a “Ralph Spaccatutto”, che diventerà il 52° classico della Walt Disney Animation. Con quest’ultima fatica, la DreamWorks vuole sicuramente dimostrare di essere in grado di rivaleggiare con la Pixar, non tanto per quanto riguarda la trama (DreamWorks e Pixar hanno sempre avuto obiettivi diversi al riguardo) ma soprattutto a livello visivo: il “salto di qualità” è infatti già avvenuto con “How to Train Your Dragon” (in Italia “Dragon Trainer”), che avrebbe meritato più delle attenzioni che alla fine ha ricevuto.

La mente dietro “Le 5 Leggende” è William Joyce, illustratore e scrittore classe 1957 che ha raggiunto la notorietà dirigendo il cortometraggio premio Oscar “The Fantastic Flying Books of Mr. Lessmore”, da cui poi ha ricavato un’app e un libro illustrato da egli stesso, edito anche in Italia da Rizzoli. Già in precedenza però Joyce era noto in numerosi settori: da illustratore di copertine del “New Yorker” (nota rivista americana particolarmente attenta all’illustrazione contemporanea) a scrittore di libri per l’infanzia, senza contare il suo contributo come concept artist in “Toy Story” e “A Bug’s Life”. La particolarità della carriera di Joyce sta nel fatto che i suoi progetti vengono spesso sviluppati in più media, ma non attraverso semplici trasposizioni cinematografiche: le sue storie infatti vengono approfondite partendo dalla carta per poi passare allo schermo attraverso un'operazione che non è un semplice riadattamento, bensì un proseguimento. “Le 5 Leggende” è per ora l’esempio più significativo: il film infatti è stato tratto da una sua serie di romanzi per bambini chiamata per appunto “The Guardians of the Childhood”, scritta insieme a Laura Geringer (anche se l’input originario è stato un corto diretto dallo stesso Joyce, intitolato “The Man in the Moon”), che alla fine si svilupperà in ben 13 libri, di cui per ora sono stati pubblicati tre romanzi (“Nicholas St. North and the Battle of the Nightmare King”, “E. Aster Bunnymund and the Warrior Eggs at the Earth's Core!", "Toothiana: Queen of the Tooth Fairy Armies") e due libri illustrati ("The Man in the Moon", "The Sandman: The Story of Sanderson Mansnoozie"). Per ora in Italia la Rizzoli ha tradotto il primo titolo, "Nicholas Nord e la Battaglia Contro il Re degli Incubi".

Due copertine del New Yorker realizzate da Joyce



Il cortometraggio "The Fantastic Flying Books of Mr. Lessmore"

"Le 5 Leggende" non è la semplice trasposizione di questi romanzi, bensì racconta le vicende di quegli stessi personaggi - i Guardiani dell'Infanzia - 200 anni dopo rispetto alla serie: infatti, mentre nei libri vengono raccontare le origini di ogni "leggenda" (nel primo libro si scopre che Nicholas Nord/Babbo Natale era un bandito e guerriero russo che per una serie di vicende si imbatte nel paesino pacifico di Santoff Claussen), nel film i Guardiani sono costretti a riunirsi nel XXI secolo per combattere una minaccia comune, Pitch Black, antagonista largamente presente anche nella saga letteraria.
Già nel primo libro si racconta di come, molti secoli fa, l'universo abbia vissuto un'epoca chiama "Età dell'Oro", durante la quale le intere galassie vivevano in pace, guidate da nobili famiglie lungimiranti. La più potente di queste famiglie era quella dei Lunanoff, che più delle altre cercò di impedire a creature malvagie come i Fearlings di minacciare quello sterminato territorio che è lo Spazio. Una pace stabile fu possibile anche grazie a Pitch, condottiero delle Armate d'Oro che contribuì ad imprigionare il male intero in un'unica cella che egli si offrì di custodire. Il male, però, chiese pietà ("Una boccata di aria fresca. Per favore") e Pitch, mosso a compassione, aprì la porta che teneva imprigionate quelle ombre maligne, che lo corruppero e lo trasformarono in quello che i bambini oggi chiamano "Uomo Nero".


Nella sua nuova versione, Pitch si ripromise di porre fine all'Età dell'Oro ed iniziò a saccheggiare galassie, pianeti e stelle, sostituendo i sogni di tutti - ma in particolare quelli dei bambini - con incubi e terribili visioni. Solo la Costellazione dei Lunanoff era rimasta incolume, ma solamente perché Pitch aveva intenzione di fare dell'unico figlio dello Zar Lunanoff il suo Principe degli Incubi. I Lunanoff, per fuggire, costruirono un Razzo Lunare e si diressero verso la Terra, con l'intento di camuffare il proprio mezzo di trasporto nel satellite di quel pianeta e nascondersi dalle forze oscure. Pitch però riuscì a trovarli e li attaccò ma, proprio quando riuscì a catturare lo Zar e la Zarina, ci fu una grande esplosione che lo spazzò via: nessuno sa cosa sia veramente successo, ma l'erede dei Lunanoff sopravvisse e non solo divenne il nuovo Zar, ma venne conosciuto anche come l'Uomo nella Luna, alleato degli abitanti della Terra. Nel film infatti si scopre che è proprio l'Uomo nella Luna a scegliere i Guardiani, con lo scopo di salvaguardare i bambini e di proteggerli dai costanti ritorni di Pitch. Già nel primo libro, infatti, Nicholas Nord è costretto a rallentare il suo inevitabile ritorno.


Nel film, diretto da Peter Ramsey (già storyboard artist di film come Nightmare 5, Men in Black, Godzilla, Fight Club, Il Grinch e collaboratore in altri come Dracula di Bram Stoker, Batman Forever, Mostri contro Alieni e Shrek Terzo) e scritto oltre che da William Joyce anche da David Lindsay-Abaire (autore della sceneggiatura di "Inkheart" e dell'atteso "Il Grande e Potente Oz"), tutti i Guardiani e i loro regni vengono presentati in modo che nessuno emerga maggiormente rispetto agli altri, anche se spesso Babbo Natale tende a sminuire l'importanza della Pasqua (con molta irritazione da parte del Coniglio).

BABBO NATALE - NICHOLAS NORD


Babbo Natale, chiamato nel film semplicemente "Nord", è il Guardiano della Meraviglia e si nota immediatamente per il suo accento russo, oltre che per i tatuaggi che ha sulle braccia ("Buono" e "Cattivo"): non a caso le sue armi sono due scimitarre. Come nell'immaginario collettivo, vive in una grande fabbrica di giocattoli abitata da folletti (adorabilissimi, una delle piccole perfezioni di questo film) e da yeti dall'insolito linguaggio che sono costretti a seguire gli ordini - spesso contraddittori - del loro padrone. Nord è sicuramente il personaggio più esuberante, ma è anche il classico guerriero che non si tira mai indietro: ovviamente guida l'immancabile slitta con le renne, anche se a distanza di secoli ne ha "leggermente" modificato il design.

CONIGLIETTO PASQUALE - E. ASTER BUNNYMUND


Il Coniglietto Pasquale è il Guardiano della Speranza ed è in "sana" competizione con Nord. Di origini australiane (in originale è doppiato da Hugh Jackman), si sposta attraverso tane e gallerie che lui stesso è in grado di far apparire e vive sottoterra in una grande vallata, dove le uova hanno i piedi e i suoi aiutanti sono grandi uova che ricordano i giganteschi volti dell'Isola di Pasqua. Combatte con due boomerang e tra i Guardiani è sicuramente il più scontroso, anche se poi nasconde un lato tenero (molto tenero). Tra tutti, all'inizio è colui che meno si fida di Jack Frost.

LA FATA DEL DENTINO - DENTOLINA


Dentolina è la Guardiana della Memoria e, insieme al suo esercito di fate (molto simili a colibrì), si preoccupa di raccogliere ogni singolo dente da latte di tutti i bambini (in cambio dell'immancabile soldino), in modo che questi possano in seguito ricordare la loro infanzia anche a distanza di anni. Dentolina nel film è la prima vittima di Pitch, ma le basta raccogliere un dentino per ritrovare il buon umore, anche se è ancora sporco di sangue e cicca di bambino. Il suo regno è una fortezza che sta sospesa nel cielo.

SANDMAN - SANDERSON MANSNOOZIE


Sandman è il Guardiano dei Sogni ed è stato il primo tra le Leggende ad essere scelto dall'Uomo nella Luna. Non parla mai ma si esprime attraverso forme che crea con la sabbia, e per questo spesso è difficile interpretare ciò che vuole realmente dire (proprio come i sogni). Nel film non si vede la dimora di "Sandy" (come viene chiamato dal resto dei Guardiani) dato che, durante la notte, è lui che scende sulla Terra a "trasmettere" bei sogni ai bambini attraverso la sua sabbia dorata. Tra i Guardiani è probabilmente il nemico più diretto di Pitch: tra loro due infatti c'è anche uno scontro epocale, durante il quale Sandy abbandona la sua aria innocua per combattere contro gli incubi usando due lunghe fruste dorate.

JACK FROST - CHIARO DI NOTTE (?)


Jack Frost è il primo personaggio ad essere presentato nel film come una Leggenda senza memoria che vaga per la Terra portando neve e divertimento, senza tuttavia essere visto da nessun bambino, anche quando vorrebbe: questo perché, al contrario dei "quattro grandi", i bambini non credono in lui. Quando Pitch inizia a contaminare i bei sogni di Sandman, l'Uomo nella Luna decide di "promuovere" Jack a Guardiano dell'Infanzia, anche se inizialmente il suo scopo è quello di recuperare la memoria grazie ai suoi denti di bambino, che però Pitch ha rubato a Dentolina. La sua arma è un lungo bastone con il quale controlla gli agenti atmosferici e, alla fine del film, scoprirà di essere il Guardiano del Divertimento. Nei libri dei Guardiani non è ben chiaro se il suo personaggio sia già presente o no: nel primo romanzo, infatti, Nicholas Nord viene aiutato da un ragazzino luminoso di nome Chiaro di Notte che, esattamente come Jack Frost, non ricorda il suo passato. Prima di vedere il film ero abbastanza sicura che in seguito questo Chiaro di Notte sarebbe diventato Jack Frost, ma ora ne sono meno convinta.

L'UOMO NERO - PITCH BLACK


Pitch Black è il classico antagonista "tutto tenebre e incubi", studiato in particolar modo da Guillermo del Toro, regista del "Labirinto del Fauno". Come per l'Uomo nella Luna, nel film non viene svelato il suo passato (ed è anche questa la cosa bella dell'universo creato da Joyce: anche se il film da solo funziona bene, è necessario leggere i libri per avere il quadro completo) ma, esattamente come in origine, il suo scopo è quello di sostituire i sogni dei bambini con terrificanti incubi, non tanto per conquistare il mondo (come i classici super villain) ma per essere visto e creduto esattamente come Babbo Natale e gli altri Guardiani.


Alla fine, questo film d'animazione racconta da una parte la storia di un ragazzo - Jack Frost - con tutte le sue insicurezze, che vuole sapere chi è veramente; dall'altra, invece, viene combattuta una classica battaglia tra Bene e Male che sarebbe potuta finire in maniera molto diversa, e non con la semplice sconfitta del cattivo di turno. Non voglio criticare il film solamente perché avrei voluto un finale diverso, perché sicuramente è un film "che spacca" e gli elementi ci sono tutti: personaggi ben caratterizzati visivamente e caratterialmente, scene epiche di combattimenti e viaggi tra un mondo e l'altro (Pitch vs Sandman è da brividi), uno dei pochi 3D che funziona veramente ai fini della storia senza infastidire o essere invadente, gag esilaranti, personaggi di contorno ottimi (folletti, yeti, fatine, uova e tanto altro), una storia che sta in piedi e che funziona molto bene, anche se molto tradizionale. L'unica pecca è, purtroppo, il finale.


Il finale è, chiaramente, un lieto fine: Jack Frost diventa un vero Guardiano e Pitch, sconfitto, decide di fuggire, sopraffatto dai suoi stessi incubi. Ma è veramente un lieto fine, questo?
Pitch, essenzialmente, controlla la Paura, così come Jack Frost controlla il Freddo, eppure in questo scontro tra Bene e Male la paura viene vista come emanazione di quest'ultimo. Ma la Paura non è "Male": anzi, fa parte della vita, esattamente come la Meraviglia, la Speranza e tutti gli altri valori dei quali gli altri Guardiani sono ambasciatori. Eppure durante il finale Pitch non viene visto dai bambini e nessuno crede in lui: ma come non credere nella Paura? Alla fine i bambini riescono a sconfiggere Pitch semplicemente ignorandolo. Ma non è ignorando la Paura che è possibile sconfiggerla: per farlo, è necessario accettarla e riconoscere che fa parte di noi, o ritornerà sempre per sopraffarci. Proprio come la Paura, Pitch è il Guardiano che non viene mai riconosciuto: anche lui è stato scelto, non dalla Luna, ma dalle Tenebre, dopo aver dimostrato di essere in grado di provare compassione anche per le creature più malefiche (purtroppo nel film non si conosce nulla del suo passato: solo di Jack Frost viene svelata l'origine). 


So che sto divagando un sacco, ma forse è proprio perché non è da tutti provare compassione anche per il Male che a Pitch è stato assegnato il ruolo più difficile: insegnare ai bambini che cos'è la Paura. In questo modo Pitch (probabilmente involontariamente, come Jack Frost: anche lui solo alla fine capisce che il suo ruolo di Guardiano è di far divertire i bambini, anche se lo faceva già da secoli) spiega ai bambini non solo cos'è la paura ma insegna loro a combatterla con coraggio, essendo il coraggio l'altra faccia della paura. Lo leggiamo ovunque e ci viene insegnato fin da bambini: senza paura, non c'è coraggio. Anche durante il film i bambini protetti dai Guardiani trovano dalla paura la forza di combattere, offrendosi come protettori dei Guardiani stessi. Grazie a Pitch, si sono resi conto che sono in grado di difendersi anche da soli: la paura ha tirato fuori il meglio che c'è il loro, aiutandoli a crescere.


Per questo avrei voluto che, alla fine, gli altri Guardiani riconoscessero Pitch come loro compagno, considerando anche il fatto che nel corso del film anche loro riescono a comprendere la sofferenza che è anche quella di Jack Frost: quella di essere invisibile, di non essere creduto. Ma, mentre Jack veniva semplicemente ignorato, Pitch invece viene addirittura non tanto temuto, ma soprattutto odiato. C'è da considerare anche il fatto che Pitch è riuscito ad avere momentaneamente il sopravvento proprio perché gli stessi Guardiani avevano smesso di occuparsi in prima persona dei bambini, lasciando il compito a terzi.
Ed è possibile riconoscere un'altra verità dietro questo lieto fine: forse i Guardiani non vogliono riconoscere Pitch perché la paura insegna ai bambini non solo a non rimanere indifesi, ma anche a crescere. Però la paura, se non accettata, è destinata ad esistere per sempre come nemica dei bambini, e anche di tutti gli esseri umani. Ritornerà ancora, e ancora, e ancora. Ma, insieme a lei, ritorneranno anche la forza e il coraggio. Per questo Pitch meritava di essere un Guardiano.


Chiedo venia per questo pippone assurdo, ma ci tenevo molto ad approfondire la figura di Pitch, soprattutto perché non viene svelato quasi nulla del suo passato e il suo personaggio viene affrontato secondo un punto di vista molto parziale. Comunque, tralasciando tutte queste considerazioni, il film merita veramente di essere visto - in 3D possibilmente - e di essere goduto dall'inizio alla fine: uscendo dalla sala, vi sembrerà di aver mangiato con gli occhi un piatto sostanzioso di vedute mozzafiato, inseguimenti incredibili e scontri epici che non vi faranno distogliere lo sguardo per nulla al mondo. Fuori dal cinema mi aspettavo che da lì a poco avrebbe iniziato a nevicare. Non è accaduto, ma nella mia mente il gelo ha iniziato ad espandersi in grandi ghirigori di ghiaccio.
Insomma, se 'sto film mi ha fatto scrivere certe cose, vuol dire che merita veramente.

E merita anche continuare a tenere d'occhio il lavoro di William Joyce, che non si conclude di certo con "Le 5 Leggende": altri suoi libri illustrati sono destinati infatti a diventare dei film d'animazione, spero di tutto rispetto. Già nel 2013 uscirà "Epic", tratto dal libro "The Leaf Men" e prodotto da Blue Sky Studios ("L'Era Glaciale): la trama è molto simile a storie come "Arthur e il Popolo dei Minimei", in cui i veri protagonisti sono creature molto simili fisicamente agli esseri umani... tranne che per le piccole dimensioni.

Uno dei libri di Joyce destinato a diventare un cartone

Il trailer di "Epic", diretto da Chris Wedge (regista di "L'Era Glaciale" e doppiatore di Scrat)

Un confronto tra i "Leaf Men" di Joyce e quelli del film

Per concludere: non patteggio per Disney/Pixar, DreamWorks o altri, ma solo per le migliori storie possibili. Per questo tanto vale tenere d'occhio la DreamWorks e i suoi progetti futuri (sono già in programma Dragon Trainer 2 e 3!).

11 commenti:

  1. L'AVEVO DETTO IO CHE ERANO I ROMANOF ahahahahaha X'D
    L'uomo della luna è Anastasia u.u lol
    Ok, la pianto di dire minchiate =P
    Salve ciccipuccccccccci!
    Urca, tra regista e sceneggiatore ne hanno di curriculum :o Per certe cose discutibile, ma come direbbe la Nicole: ammazza!
    Ah, te lo dico: come regalo di natale voglio uno Yeti *________*
    Ahhhhh ecco, ieri mentre vedavamo il film mi chiedevo il perchè di questa scelta di non far parlare Sandy :) Molto carina!
    Basta, cioè, mi hai convinto: Pitch for Guardian! :D
    In ogni caso non ti devi giustificare, nel senso che è giusto esprimere ed argomentare il tuo pensiero sul finale :)
    Mi ha stupito sapere di Guillermo come curatore specifico di Pitch :o d'impatto sembra appunto un sosia del nostro amato vampirotto, visto nel film ha una immensa potenzialità in più (ovviamente).
    Il mio tifo folle per la Dreamworks è dovuto al fatto che in occasioni importanti (vedi Academy Awards) per la Disney Pixar si ha sempre un occhio di riguardo, o per meglio dire, si dà sempre per scontato la vittoria in tasca.
    Se lo son quasi sempre meritato, per carità, ma da quache anno ormai contano solo sul marchio e l'immagine di facciata che incute un gran timore (o Pitch) nel cuore degli altri animatori.Non è affatto così, non devono aver nulla da temere e Rise of Guardians qui ne è una prova.
    La Disney ultimamente sonnecchia sugli allori,(tanto ci ha passato il testimone Steve Jobs)
    e non glielo auguro, ma sta ricadendo un po' in quella crisi superata nel 2005, ai tempi di Chicken Little per intenderci (mai visto film di animazione peggiore).
    Ma devono rendersi conto che ormai non dispongono più del "jolly", e forse questa presunzione va affrontata premiando per una volta qualcuno che davvero lo merita, la DreamWorks Animation, che come hai detto anche tu probabilmente attende ancora giustizia da How to train your Dragon!
    Attendo il 24 Febbraio con un fucile a canne mozze puntato verso la giuria =P

    K.

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    1. Ok, stanotte parto per il monte Everest alla ricerca di uno yeti xD
      Ok, il 24 febbraio oltre alle tazzone di caffè teniamo a portata di mano anche un paio di pistole, non si sa mai xD

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    2. Hai visto la candidatura ai Golden Globe???? *w* Eeeeeeeeevvaiiii, buon segno!!!
      Anche se han candidato pure Brave ^^'
      Manno. Manno.
      E' la forza dell'abitudine <.<
      O le fette di salame sugli occhi... u.u

      K.

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    3. Vista vista ;) speriamo bene! Non abbiamo ancora visto Ralph Spaccatutto, ma se non riconoscono la grandezza delle 5 Leggende mi mangio le mani... (dato che di unghie non ne ho già più)

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  2. A me è piaciuto molto il film!! E anche i personaggi, mi son piaciuti quasi tutti si può dire...!! Dai guardiani, al povero Pitch, ai folletti agli Yeti (mi dispiaceva un casino per il poveretto che non azzeccava mai i colori ahahah!!)
    Anche la grafica... bella...!! :) Mi dispiace anche a me per il finale, povero Pitch... !! In effetti la paura come potrebbe mai sparire del tutto??

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    1. AHAHAHAH lo yeti è piaciuto un sacco a tutti!! E' diventato anche il "momi" della Michi, ahahahha xD

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    2. eheheheheh si, notavo venerdi sullo sfondo del suo cell XD

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    3. Non guardate il mio Yeti u.u
      Non respiratelo.
      Non pensatelo.
      Non immaginatelo.

      =P
      K.

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  3. Ti ringrazio vivemente per la tua analisi così bella ed esaustiva. Complimenti. Mi permetto solo di "continuare" con te il discorsoriguardo al ruolo di Pitch, da te così ben approfondito. Mi chiedo se sarebbe davvero stato meglio un finale alternativo a quello che ci è stato proposto dal film. La scelta di "umanizzare" l'Uomo Nero è sicuramente stata vincente e azzeccata. Ma nel ruolo che egli assume nella storia credo che si sia tenuto conto di una prospttiva diversa. Forse chi ha deciso sul finale ha pensato che di per se non è la Paura a far crescere. Non è la paura a tirare fuori il Coraggio. Di per se stessa la paura non ha alcun valore positivo perchè se non affrontata e combattuta essa porta letteralmente a paralizzare la persona, a renderla estranea a se stessa. Se Pitch è la Paura non può esserci posto per lui tra i Guardiani anche perchè la sua umanissima e "giusta" necessità di non essere solo, di essere visto e riconosciuto dagli altri lui (lo spiega chiaramente nel dialogo con Jack sulla montagna) la concepisce solo nella prospettiva di sar vivere loro la disperazione, la perdita di memoria e l'abbandono dei sogni. Il fatto che combattendolo i bambini ottengano il risultato opposto non è un merito di Pitch. Molto saggiamente Pitch non è stato distrutto perchè anche gli sceneggiatori sanno bene che la Paura c'è e ci sarà sempre. E sanno anche che in qualche modo è "utile", ma solo nella prospettiva indicata da Nord nel confronto finale (Anche se la Paura non può - e, se vuoi, non deve - essere annullata noi continueremo a combatterla). A volte si sente dire che il male è necessario perchè altrimenti non ci sarebbe il Bene. Ma sinceramente non ne sono convinto. Il male è sbagliato, è irragionevole, è ottuso ed è propio per questo che lo chiamiamo male. Sapere che esiste non vuol dire accettarlo (l'atto di coraggi di Jamie). Questo fa la differenza su tutto. La prova più evidente di tutto questo è Jack... così affine in un certo senso a Pitch ma che non sta al gioco dell'Uomo Nero. Se Pitch non fosse cattivo a tutti gli effetti allora non sarebbe un servo del male. Al di la del background letterio che hai descitto in cui si viene a conoscenza della "corruzione" di un Pitch che una volta era buono (e che quindi può essere in qualche modo aperto alla possibilità di una "redenzione") nella struttura del film Pitch la Paura e finchè è questa la sua natura allora non sarà mai possibile una "integrazione" con gli altri. Meraviglia, Memoria, Speranza, Sogno e Divertimento. Sono realtà di natua positiva che possono certamente essere corrotte dalla paura (la sabbia nera) ma quando questo succede noi non diciamo "è la vita", diciamo, giustamente, "è male. Comunque, scusami se mi sono dilungato. Apprezzo tantissimo il tuo lavoro e se vorrai continuare a parlarne sarò a tua disposizione. Ciao.

    IL VECCHIO

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    1. Scusa se rispondo solo ora, ma innanzitutto grazie per l'intervento esaustivo! ^^ Allora, probabilmente la mia reazione al finale di questo film è stata così "opposta" soprattutto perché avrei voluto per Pitch una fine un po' più dignitosa, e non una fuga come quella che alla fine viene mostrata: e, se proprio era necessario mantenere un finale del genere, mi sarebbe piaciuto vedere almeno Jack (che, come hai detto, tra i Guardiani è il personaggio più affine a Pitch) provare almeno un po' di dispiacere per il suo nemico, dato che lui stesso ha provato la tristezza di non essere creduto e visto. Col senno di poi (in pratica ho scritto questo commento la notte stessa in cui ho visto il film) ho pensato che in effetti ammettere Pitch tra i Guardiani sarebbe stato eccessivo, ma... non so, avrei voluto che i Guardiani provassero un minimo di compassione, almeno durante il finale (anche se la fine sarebbe stata la stessa: la sconfitta della paura). Per il resto sono d'accordissimo con te, soprattutto per quanto riguarda il fatto che non è vero che, senza il male, non ci sarebbe nemmeno il bene. E grazie anche per l'apprezzamento :)

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  4. Io non so se questo blog è ancora attivo ma in tal caso vorrei chiederti da quale libro di joyce mi consiglieresti di iniziare la saga de "Rise of the guardians".
    In caso grazie mille :))

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