sabato 20 ottobre 2012

Una giornata con Zerocalcare


Ammetto che non conoscevo Zerocalcare, prima che venisse pubblicato  “La Profezia dell’Armadillo”. E mi riferisco non a quando venne stampato per la prima volta, ma all’uscita a colori di qualche mese fa, nell’edizione che quindi, per i pignoli, ha il titolo “La Profezia dell’Armadillo Colore 8-Bit”. Prima di allora, avevo letto delle strisce molto carine di questo nerdone dalle sopracciglia spesse, ma non ero andata a ricercarmi l’autore e quindi non sapevo chi fosse. Ci sono arrivata dopo, quando il boom era già scoppiato e ormai tutti sapevano chi era Zerocalcare.
Iniziare così una recensione sull’ultimo fumetto dell’autore italiano del momento non è il massimo, ma viva la sincerità.

“La Profezia dell’Armadillo” mi aveva entusiasmato, e non poco: in una lettura terribilmente scorrevole, Zerocalcare è riuscito a farmi sorridere, ridere e commuovere, non necessariamente in questo ordine, e magari pure tutto allo stesso tempo. Per chi ha letto l’“Armadillo”, questo calderone di reazioni lo conosce. È lo stesso calderone che mi sono ritrovata nello stomaco (!)  quando finii di leggere per la prima volta (ma anche la seconda, e la terza…) “Il Signore dei Ratti” di Leo Ortolani, tanto per citare un’altra Testa del fumetto comico italiano.
Per questo, appena ho saputo di “Un Polpo alla Gola” (entro nella pagina facebook di BaoPublishing – l’editore di Zerocalcare – almeno una volta al giorno per non perdermi nemmeno uno sputo di news) e dell’incontro presso la fumetteria Alastor di Milano, mi sono precipitata lì di punto in bianco, alle tre e un quarto del pomeriggio. Quando la vendita delle tre variant (Normal – Special – Nerd) sarebbe iniziata alle quattro e mezza. Ma per un disegno, un autografo e la possibilità di vedere l’autore dal vivo, questo e anche di più. Di solito è sempre molto di più (l’anno prossimo conto di svenire almeno una volta per mancanza di ossigeno. Magari mi fanno saltare la fila, chissà).
Fortunatamente l’attesa non è stata lunga e disperata (come purtroppo capita spesso quando una massa di gente, fan e nerd emozionati tende a prendere il controllo della fumetteria pur di vedere in punta di piedi un minimo di fronte dell’artista di turno - e metteteci pure me nel gruppone): nell’elenco dei “disegni” mi sono aggiudicata un fortunatissimo secondo posto, e ora posso vedere un’alquanta allibita Lady Cocca ogni volta che apro la mia copia (Nerd) di “Un Polpo alla Gola”. E lo smile che sorride in modo ebete ora ci sta :)
 Sul momento l’emozione era molto forte: Zerocalcare, manco a dirlo, è sembrato immediatamente una persona semplice e umile, dalla risata facile… ma questo potrebbe affermarlo chiunque abbia mai letto una vignetta del suo blog. Comunque, assegno una “stellina” in più solo per la personalità (non è da tutti gli autori rimanere fino alle due di notte a disegnare e a fare autografi fino a dimenticarsi il proprio nome. Tanto di cappello).

Ma è inutile dilungarsi ancora sul suo blog o sull’“Armadillo”: di Zerocalcare ormai si conoscono le piccole e grandi perle di saggezza autoironica, quell’autoironia semplice e immediata che tradisce un certo orgoglio (ora lo chiamano “Orgoglio Nerd”), quell’autoironia che svela la stessa quotidianità noiosa davanti alla quale sbadigliamo ogni giorno (o non si chiamerebbe “quotidianità”!), però facendoci sorridere/ridere/commuovere/altro, tutto insieme.
Che cosa dire, però, di questo “Polpo”? (a proposito, per il terzo fumetto mi aspetto già un altro animale… Che ne so, tipo un cammello? Anche se spero in un koala… Sono aperte le scommesse!)

E qui arriva la nota dolente.
Prima di iniziare questa parte del post, sono andata a sbirciare le prime recensioni su Anobii, tutte brillantemente positive, e mi dispiace essere una delle prime voci a criticare il povero Polpo.
Perché, in un “Armadillo VS Polpo” (ti prego, Zerocalcare, disegnalo!), l’Armadillo vince nettamente.
E mi dispiace (vedi “stellina in più per la personalità” citata poche righe fa).
“Un Polpo alla Gola” rimane sicuramente una lettura piacevole e per niente lenta, che sicuramente non annoia… Tuttavia, un confronto con il precedente “Armadillo” credo che massacrerebbe questo povero mollusco (sì, ho scoperto ora che il polpo è un mollusco – thanks to Wikipedia), vittima di una certa prevedibilità che è un po’ difficile da digerire dopo le aspettative… Un vero peccato, perché molte delle battute singole sono veramente esilaranti (memorabile la scenetta della chiamata da un numero sconosciuto: come un comportamento da sfigati, se ammesso, possa semplicemente essere divertente. Non per fare la morale, ma so’ cose che un po’ mi fanno riflettere). Per non parlare dei tre porcellini (due porcellini zombie per casa… e ho detto tutto).
Insomma, Zerocalcare è ancora molto legato al fattore “striscia”: e questo non deve necessariamente essere visto sotto una luce negativa. Nell’“Armadillo” (già, l’ho citato un sacco di volte, ma non posso farne a meno) il meccanismo della gag breve lavorava molto bene con la trama generale del fumetto, proprio perché la storia in sé funzionava (alla fine mi era venuto anche un po’ il magone, altro che polpo), mentre invece in questo caso i personaggi, anche se ben definiti, seguono un filo dal percorso facilmente intuibile, e alcuni passaggi forse avrebbero meritato una migliore attenzione, specialmente man mano che si raggiunge la fine.

A questo punto, spero nel magico fumetto numero tre.
Un cammello?
Un koala?
Un Dorsorugoso di Norvegia?
Intanto, possiamo ancora goderci le storielle del lunedì.
E il disegno di Lady Cocca, che rimane ugualmente carinissimo nonostante questa piccola delusione. Anche se una frase mi è entrata proprio nel cuore, perché è una sacra verità a cui non si sfugge:

“Nessuno guarisce dalla propria infanzia”

E noi abbiamo avuto la fortuna di trascorrere la nostra infanzia con personaggi indimenticabili. Zerocalcare lo sa bene.

P.S.: Molto apprezzata l’apparizione di Kurt Cobain. Ricordatevi di spararvi in bocca entro i 27 anni, o siete degli sfigati.
P.P.S.: Era ironico, ovviamente.
P.P.P.S.: Ma occhio alle poiane!

4 commenti:

  1. "A Kurt piace questo elemento" !!! ✌ -kela-

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    1. "I'm so happy 'cause today... mi son sparato"
      Ecco vedi, condividiamo la "passione" per le pistole (?)

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  2. Oh oh oh, è sempre stato un mio maligno segreto (?)

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