giovedì 25 ottobre 2012

The Perks of Being a Wallflower - Ragazzo da Parete - Noi Siamo l'Infinito


"Pensi sempre così tanto, Charlie?" 

"E' un male?"

"Non necessariamente. E' solo che, a volte, le persone usano il pensiero per non partecipare alla vita." 

"E questo è grave?" 
"Sì."





The Perks of Being a Wallflower – titolo originale del romanzo di Stephen Chbosky, uscito in America nel 1999 e da cui è stato tratto l’omonimo film con Emma Watson (in uscita non-si-sa-bene-quando nei cinema italiani);

Ragazzo da Parete – titolo italiano del suddetto libro (“Ragazzo da Tappezzeria” evidentemente era troppo mainstream);

Noi Siamo l’Infinito – titolo italiano della trasposizione in pellicola, meglio noto a tutti come “Il nuovo film con la Watson”;

I Vantaggi di Fare da Tappezzeria – fedele traduzione italiana che nessuno mai leggerà sulla copertina del libro e del dvd;

È questa la “magia” dell’Italia: uno può parlare dello stesso libro usando quattro opzioni differenti, se non rimane così confuso da rimanerne spiazzato. Certo, non si può fare a meno di scuotere la testa leggendo queste traduzioni che quasi ti fanno urlare al cielo “Perché? Perché? PERCHE’?!” (“Eternal Sunshine of the Spotless Mind” vi ricorda qualcosa?), ma a volte fa bene alla salute ignorare i lati polemici e concentrarsi su quelli positivi, anche se un po’ tirati per i capelli. In fondo, avere più traduzioni è come avere già tre o quattro punti di vista sul libro ancora prima di iniziare a leggerlo. Pensateci: se uno, ad esempio, ha voglia di ascoltare la famosa “canzone del ballo” della Bella e la Bestia, potrebbe scegliere tra diverse versioni, che cominciano così:

“Tales as old as time…”: per chi vuole rimanere fedele all’originale;
“E’ una storia sai…”: per chi è cresciuto con la classica versione italiana;
“C’è una bestia che…”: per chi de “La Bella e la Bestia” ha visto e ascoltato anche i titoli di coda;
“Storia senza età…”: per chi si è innamorato del musical, giunto anche in Italia;

La cosa straordinaria è che, in questo caso, tutte le versioni sono meravigliose. Ma lo stesso non si può dire per “Ragazzo da Parete”, titolo che è stato causa di un mio confuso monologo interiore:

Ragazzo da “Parete”?? In che senso, da “Parete”?!
Nel senso che è “da appendere al chiodo”?
O che è “sepolto in una parete”? <-- a Edgar Allan Poe piace questo elemento (miao!)
O ancora che, boh, è da mettere in castigo (all’“angolo della parete”)?

Insomma, a libro preso non mi ero fatta nessuna idea (o almeno, nessuna idea che fosse giusta). La grande illuminazione è avvenuta quando, nel corso della lettura, uno dei personaggi dice al protagonista – un ragazzo timido che preferisce osservare piuttosto che partecipare attivamente agli eventi (mica scemo, lo capisco perfettamente) – dicevo, dice al protagonista che “fa da tappezzeria”. Quindi, se proprio non si vuole una traduzione letterale, almeno “Ragazzo da Tappezzeria” sarebbe stato più legittimo della “Parete”. E ora chiudo la piccola polemica sulla traduzione del titolo, dato che Chbosky – lo scrittore – non ci ha di certo messo lo zampino.

Ora cercate su youtube “Asleep” degli Smithers (anche la versione cantata da Emily Browning in “Sucker Punch” non è male, ma ora è meglio stare sull’originale), canzone che spero ci sia anche nel film (nel libro viene citata spesso insieme ad altre canzoni, libri, film).

25 agosto 1991. Charlie è un ragazzo introverso, sensibile e intelligente che all’inizio del romanzo (scritto in forma epistolare: il destinatario è qualcuno che lo stesso protagonista non conosce) sta per cominciare il primo anno di superiori. Gli piace rileggere i libri due volte e il suo preferito è sempre quello che ha letto per ultimo; pensa che ognuno dovrebbe avere degli acquerelli, una poesia magnetica e un’armonica; esegue docilmente i consigli degli amici, come se fossero ordini intransigenti; è, essenzialmente, un ragazzo che osserva, ascolta e pensa molto. Gli amici in questione sono Patrick e Sam, due fratellastri dell’ultimo anno (Sam è una ragazza) che invitano Charlie nella loro cerchia di conoscenze, portando un ragazzo di solito solitario e in disparte a venire in contatto (o in contrasto) con un sacco di gente. Gente che spesso Charlie non comprende, ma a cui vuole bene nella sua maniera un po' speciale.

“Ragazzo da Parete” è una di quelle letture scorrevoli, scritte con semplicità, che raccontano di cose normalissime e che trasportano su carta quei pensieri a cui spesso non diamo molta importanza e che passano via senza nemmeno che ce ne accorgiamo. Ma poi prendi questo libro e ti capita di leggere qualche frase, e pensi “Cavolo… perché non mi sono accorto prima che anch’io la penso allo stesso modo?”

Il finale, molto frettoloso, è solo un pretesto per concludere il romanzo quando ormai l’autore aveva già scritto tutto quello che aveva da dire. In effetti, la causa che porta questo libro alla fine è del tutto a se stante con il resto della trama (o quasi: alla fine un collegamento ci sarebbe, ma emerge comunque quando il romanzo si sta avviando verso la conclusione), ed è un elemento in più che, più che risolvere, confonde. Ma in effetti deve essere stato difficile trovare una fine per un romanzo di questo genere: un romanzo fatto di pensieri e citazioni, più che di fatti (ci sono anche quelli ma, più ancora del “fatto” in sé, è la “riflessione” di Charlie su quel fatto ad accompagnare il lettore).

Giudizio eXtremo: non è un capolavoro, ma ti lascia un piccolo segno.

Ultima nota: non ho ancora visto il film da cui è stato tratto, ma già dal trailer Charlie mi sembra fin troppo “attivo” rispetto al libro. Più che “osservatore”, sembra quasi il “consigliere” del gruppo. Ma staremo a vedere.

E per finire, un paio di citazioni:

“Hai presente le vecchie fotografie? Le persone ritratte hanno i lineamenti molto marcati, e un aspetto giovanile. E sembrano sempre molto più felici di noi. […] Spero solo di ricordarmi di dire ai miei bambini, quando sarà il momento, che anche loro sono felici, proprio come appare il loro babbo nelle vecchie immagini. E spero che mi credano”.

"Ma non lo capisci? Io non riesco a sentirlo. E' molto dolce, da parte tua; ma a volte sembra quasi che tu non sia presente. E' stupendo il fatto che tu riesca ad ascoltare, e a dare conforto a chi ne ha bisogno... ma che cosa succede quando la persona in questione non vuole una spalla su cui piangere, ma un paio di braccia che la stringano, o qualcosa di simile? Non puoi startene seduto lì, e mettere la vita degli altri davanti alla tua, e pensare che questo possa essere considerato un gesto d'amore. Non puoi. Devi agire".

2 commenti:

  1. "Se mi lasci ti cancello" è una cosa di cui l'umanità si dovrà vergognare fino alla fine dei tempi!
    "Un romanzo di pensieri e citazioni" uhhhhhh j'adore! *w*
    La citazione delle fotografie è meravigliosa ='( mi ha commossa!

    K.

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    1. Tra l'altro quel film non l'ho ancora visto xD (ma sì, citiamo cose che non si conoscono :|)
      In questo libro ci sono un sacco di citazioni belle :) ce n'era un'altra bellissima, ma dato che il libro è della biblioteca non l'ho potuta sottolineare, e così non la trovo più D:

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