Jeff Smith, classe 1960, è conosciuto in Italia e nel mondo
per la serie fantasy “Bone”, recentemente ristampata integralmente da
BaoPublishing (volumi spin-off e aggiuntivi a parte). Certo, definire “Bone” un
fumetto fantasy sarebbe un po’ riduttivo: la serie infatti si basa su una
cospicua dose di humour (come ci si aspetterebbe da un fumetto dove i
protagonisti principali sono tre esserini bianchi tanto carini col naso
enorme), senza tralasciare qualche elemento horror. È incredibile, in effetti,
come questa serie inizi essenzialmente come fumetto umoristico, per poi
sfociare in quel tipo di narrazione fantasy che tanto ricorda romanzi alla
“Signore degli Anelli”. Gli elementi ci sono tutti: una principessa
predestinata, un Grande Male da sconfiggere, draghi e altri mostri mitici. Più
le “stupide, stupide creature ratto”, ma quelle non sono decisamente personaggi
alla Tolkien (o comunque sarebbero più creature da “Hobbit” che da
“ISDA”).
Ai tempi di Lucca Comics 2011 “Bone” era il fumetto raccolto
in volume più lungo che fosse mai stato pubblicato, e credo che lo sia ancora.
Dopo un’impresa del genere, non deve essere stato semplice per Jeff Smith
intraprendere la via del “secondo grande successo”, se successo sarà. Ad avere
questo difficile compito è “RASL”, sempre edito da BaoPublishing ed uscito da
pochi giorni nelle librerie/fumetterie.
La nuova scelta di Jeff Smith può essere stata la più
coraggiosa, o forse la più conveniente: dopo un successo come “Bone” ha infatti
optato per un cambio radicale del genere (non ci sono draghi, ma mondi
paralleli; non c’è magia, ma fantascienza; e i personaggi sono rigorosamente
esseri umani… più o meno!), e non solo. Basta sfogliare le prime pagine per
farci sembrare lontanissime le sequenze di vignette quadrate e rigorose di
“Bone”: infatti questo primo volume (in tutto dovrebbero essere tre) si apre
con una sequenza muta molto cinematografica e un’alternazione di larghe
vignette che costituiscono dei veri e propri “movimenti di camera”. E dite anche
addio a quella tenerezza a cui Fone Bone e Rose ci avevano abituati: “RASL” è
decisamente un fumetto con un’ambientazione più adulta. Mentre dai rattodonti
di “Bone” potevi aspettarti sia una battuta sciocca su una quiche, sia una mossa
sanguinaria e letale, dal nemico di Robert/Rasl – un uomo in impermeabile dalla
faccia lucertolesca – non ci si può aspettare niente di buono. Del Jeff Smith
noto rimane il riconoscibilissimo tratto con cui ha sempre caratterizzato i
personaggi dalle fattezze umane (anche se dalla copertina quasi non si
direbbe).
Ma qual è la storia di “RASL”?
Di un ladro di opere d’arte?
Di un viaggiatore tra dimensioni parallele?
Di uno scienziato che “ruba” la donna al suo migliore amico?
Di un fuggiasco inseguito da un uomo-lucertola?
Le alternative sono, ovviamente, tutte giuste. E se all’inizio del volume la storia può far insospettire (“Ma che roba è?” “Boh, avrò fatto bene a comprarlo?” “Mi mancano già i rattodonti”), le pagine iniziano a volare velocemente e il lettore comincia così ad addentrarsi in una trama ben costruita che avrà molto da rivelare nei volumi futuri.
Consigliato? Sì, anche se mi immaginavo un volume un po’ più
corposo (“Bone” ci ha abituati fin troppo bene).
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