domenica 28 ottobre 2012

Commentino a Wolverine n. 274



Citando lo stesso Logan in questo episodio: “In altre parole… niente di nuovo”. Sembra ormai difficile rendere interessanti le storie dell’artigliato canadese, o almeno, lo è per Jason Aaron. Mentre in “Wolverine & gli X-Men” Aaron riesce a gestire bene le varie sottotrame che vedono coinvolta la Jean Grey School, la cosa gli riesce più difficile con la testata dedicata alle avventure in solitario del mutante canadese (avventure che mi chiedo quando ha il tempo di intraprendere, dato che non solo è impegnato come preside, ma è anche un membro di X-Force e dei New Avengers). Sabretooth e Mystica continuano a tessere le loro trame malvagie, mentre un nemico di vecchia data – Silver Samurai – ritorna nei panni non di Kenuichio Harada, ma del figlio di questi, Shingen. Quindi non c’è molto di cui emozionarsi, per quanto riguarda l’eroe principale di questa testata, a meno che Shingen non si riveli più interessante di quanto appare.
Piccola nota: durante Marvel NOW! Aaron verrà sostituito da Frank Cho che, oltre a disegnare le nuove avventure di Wolverine, si occuperà anche dei testi. Tuttavia Aaron continuerà a scrivere “Wolverine & the X-Men” insieme a “Thor: God of Thunder” (quindi, signor Aaron, se le sue storie non saranno all'altezza del POTENTE THOR, la verrò a cercare u.u NdFangirl).


Per quanto riguarda “Daken: Dark Wolverine”, serie scritta dall’inglese Rob Williams (“Fear Itself: Uncanny X-Force”) e disegnata da mani italiane (partendo da Giuseppe Camuncoli e Onofrio Catacchio a Marco Checchetto, Michele Bertilorenzi, Mirco Pierfederici e, ora, a Matteo Buffagni), vediamo ancora il figlio di Wolverine operare a Los Angeles, vittima di una potente droga chiamata “heat” che lo priva del suo fattore di guarigione. Los Angeles è una città che sta sempre più catturando l’interesse degli autori: di recente abbiamo visto anche la fine delle mini serie di Bendis e Maleev dedicata a Moon Knight (incontrato dallo stesso Daken pochi numeri fa), Vendicatore con problemi di personalità che è riuscito a impedire al Conte Nefaria di diventare il Kingpin della città di Hollywood. Il titolo di questa nuova storia dedicata a Daken, “Orgoglio”, richiama – non a caso – un’altra serie ambientata a Los Angeles, ideata da Brian K. Vaughan nel 2003: “Runaways”, che vedeva un gruppo di ragazzi ribellarsi ai loro genitori quando scoprirono che erano dei supercriminali. C’è da intendere, quindi, che i Runaways compariranno nel prossimo numero per incontrarsi/scontrarsi con Daken (che era giunto a Los Angeles proprio per allargare il suo impero criminale… come la prenderanno?)
Piccola nota: a mio parere il disegnatore migliore che questa testata ha avuto è Giuseppe Camuncoli.


La testata chiude con Laura “X-23” Kinney alle prese con Franklin e Valeria, figli di Reed e Susan Richards. La storia di Marjorie Liu (già autrice di alcuni episodi di “Daken: Dark Wolverine” e scrittrice di una serie di urban fantasy) è affiancata dai disegni di Sana Takeda, disegni che, personalmente, trovo fin troppo leziosi, senza contare che i personaggi sono perennemente immersi in un’atmosfera blu-verde che a lungo andare diventa quasi nauseante. Il che è strano, dato che la Takeda in altre storie Marvel riusciva a dare di meglio:


Senza contare che le trame di M. Liu non mi hanno mai particolarmente emozionato: solo la presenza di Gambit a volte "illuminava il mio interesse" (eh eh).


Giudizio eXtremo: Wolverine un po' mogio, Daken godibile, X-23 molto trascurabile.

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